LA RIABILITAZIONE SPORTIVA

  • Ottobre 5, 2020

La riabilitazione sportiva è quella branca della Fisioterapia che, come suggerisce il nome, si occupa elettivamente di pazienti sportivi: della loro prevenzione, cura e riabilitazione.

Questo tipo di riabilitazione, e più precisamente per questo tipo di pazienti, il fisioterapista ha un modus operandi differente da quello che applica nei pazienti non sportivi. Spesso infatti c’è una maggiore frequenza delle sedute, soprattutto se occorre riabilitare  il paziente prima di una gara, e inoltre si hanno tempi di recupero differenti dettati dalla buona condizione fisica e il più delle volte anche dalla giovane età dei soggetti trattati (che sono per lo più under 40).

Gli stessi protocolli di esercizi sono di tipologia, intensità e quantità differente rispetto a un paziente non sportivo o anche semplicemente non agonista, poiché l’obbiettivo del ciclo fisioterapico in questo caso non riguarda solo il ripristino delle capacità motorie della regione lesa, ma il recupero ottimale della performance sportiva che il soggetto aveva prima dell’infortunio.

QUALI SONO LE PATOLOGIE PIU’ FREQUENTI NELLO SPORT?

Le patologie più frequenti nello sport sono per lo più di carattere traumatologico, e i tessuti più colpiti sono:

  • i muscoli: che subiscono stiramenti, distrazioni e strappi;
  • le articolazioni: vittime di distorsioni e, seppur con minor frequenza, lussazioni.

In alcune particolari condizioni il paziente sportivo può riportare una frattura da stress, dovuta a microtraumi ripetuti nel tempo dovuti alla particolarità del gesto sportivo.

COME VENGONO TRATTATI I TRAUMI SPORTIVI?

Non esiste un unico protocollo, ma un percorso terapeutico differente per ciascun trauma, articolazione o tessuto leso, e paziente in questione. Infatti una lesione del legamento crociato anteriore, trauma molto comune nei calciatori, ha un percorso riabilitativo simile ma comunque differente a seconda del soggetto.

In ogni caso ci sono tecniche manuali, mezzi fisici, esercizi terapeutici e tecniche di bendaggio che vengono utilizzati spesso nei percorso di fisioterapia sportiva.

QUALI SONO LE TECNICHE PIU’ UTILIZZATE IN QUESTO AMBITO?

Per esporre con maggior chiarezza suddivideremo tecniche e gli strumenti applicati in questo ambito in quattro categorie.

  1. Tecniche manuali

Questo termine comprende il mondo di tutte quelle manovre che il fisioterapista esegue con le proprie mani sul paziente. La tecnica manuale più utilizzata in ambito sportivo è il massaggio.

Cosa è il massaggio sportivo?

In ambito sportivo svolge un ruolo chiave poiché si adatta per tipo di tecnica, modalità e velocità di esecuzione al momento agonistico dell’atleta. Il massaggio sportivo è infatti praticato in tutte e tre le fasi che appartengono a una competizione:

  • pre-gara: per contribuire al riscaldamento muscolare e dunque al miglioramento della performance e alla riduzione del rischio di subire infortuni;
  • durante la gara: cioè nelle pause, che ad esempio nel basket o calcio è la pausa tra primo e secondo tempo, mentre in un incontro di pugilato è il tempo di riposo tra un round e un altro. In questa fase il massaggio ha anche un funzione antalgica;
  • post-gara: per rilassare le strutture contratte, come i trigger point, e affaticate nel corso della competizione, accelerando così il recupero.
  1. Tecniche di bendaggio

Bendaggio sportivo

Mediante l’applicazione di fasce adesive più o meno rigide, il bendaggio ha lo scopo di stabilizzare un’articolazione che presenta problemi di stabilità, che è dolente o che è ancora in fase di recupero  in modo da contenerne l’escursione articolare, diminuirne il rischio di sviluppare infortuni e migliorarne la qualità di movimento. 

È una tecnica che non presenta controindicazioni particolari, al di là delle allergie ai collanti, patologie dermatologiche o cicatrici ancora aperte.

Kinesiotape

Il kinesio-taping è una tecnica di bendaggio in cui si utilizzano elettivamente cerotti adesivi elastici. Questa tecnica, divenuta ormai conosciuta anche nei non-sportivi, è utilizzata sia come supporto neurofisiologico alla normale attività muscolare e articolaresia sia a scopo drenante di edemi o ematomi che si verificano a seguito di forti contusioni o importanti distorsioni. La direzione, il grado di tensione e la forma con cui vengono applicati i cerotti determinano il fine per il quale sono applicati.

  1. Esercizio terapeutico

L’ esercizio terapeutico è quando il paziente viene istruito ad eseguire esercizi specifici rivolti a risolvere condizioni di debolezza, perdità di mobilità articolare, e volti al recupero della resistenza e della stabilizzazione in seguito a una malattia, una lesione o uno stato di sofferenza

L’esercizio terapeutico ha dimostrato in diversi studi scientifici di essere in grado di far diminuire il dolore perché è in grado di innescare diversi meccanismi fisiologici che portano ad un vero e proprio effetto analgesico e antidolorifico ancora più potente di un farmaco.

Inoltre, in ambito sportivo, il fisioterapista imposta un programma di esercizi finalizzato a ridare al paziente sportiva un giusto livello di performance muscolare e fisica per permettergli di ritornare all’attività sportiva.

  1. Mezzi fisici

Tra i mezzi fisici più utilizzati dai fisioterapisti in questo ambito ci sono:

  • Tecarterapia: è una terapia che utilizza della radiofrequenze al fine di stimolare la biologia del tessuto. L’emissione di corrente ad alta frequenza genera lo sviluppo di calore endogeno, cioè calore interno al corpo del paziente, al quale sono associati importanti effetti biologici.
  • Crioterapia: la crioterapia negli ultimi anni ha preso molto piede nel trattamento, soprattutto in fase acuta, dei traumi sportivi. Ancora meglio se la crioterapia è associata alla compressione, per favorire una più veloce riduzione dell’infiammazione e riduzione del gonfiore con conseguente riduzione del dolore iniziale.
  • Laserterapia ad alta potenza: utilizza un fascio di luce ad una potenza molto elevata (sopra i 25 w). Il fascio di luce emesso ha un diametro di circa mezzo centimetro, allo scopo di disinfiammare il tessuto e favorirne il recupero biologico.
  • Onde d’urto: questo strumento sviluppa onde sonore a una potenza elevata, che infatti generano un vero e proprio “urto” a livello cellulare. Sono molto indicate ed efficaci in condizioni infiammatorie croniche o per calcificazioni tendinee e intramuscolari.

Per approfondire: https://www.fisioterapiaitalia.com/terapie/riabilitazione-sportiva/

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